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La notte del 26 aprile 1986 all’una, 23 minuti, 58 secondi, vi fu la prima di una serie di esplosioni che distrussero il reattore ed il fabbricato della quarta unità della centrale nucleare di Chernobyl.
Questo incidente è diventato il più grande disastro tecnologico del XX secolo.
Per la piccola Bielorussia, sulla quale ricadde gran parte del fall out radioattivo, si è trattato di una catastrofe nazionale; durante la seconda guerra mondiale i nazisti distrussero 619 villaggi, sterminandone gli abitanti. Dopo Chernobyl il paese ha perduto 485 tra cittadine e villaggi; di questi, 70 sono stati interrati per sempre. Durante la guerra è morto un bielorusso su quattro; oggi un bielorusso su cinque vive in zone contaminate.
Le radiazioni sono al primo posto tra le cause del calo demografico, tanto che nelle regioni più colpite (Gomel e Mogilev) il numero dei decessi è di circa il 20% superiore a quello delle nascite.
A causa del continuo assorbimento di radiazioni in piccole dosi, di anno in anno aumenta in Bielorussia il numero di persone colpite da tumori, ritardi mentali, disturbi nervosi, affezioni all’apparato cardio-circolatorio ed al sistema respiratorio, nonché anomalie genetiche.
I soggetti più a rischio sono i bambini: dal 1986 ad oggi la percentuale dei bambini affetti da svariate patologie e sensibilmente aumentata. Nella regione di Gomel l’incidenza del cancro alla tiroide rappresenta la percentuale più alta del mondo.
Per portare aiuto ai bambini colpiti dalla contaminazione nucleare, nacque a Cameri, nel 1995, l’Associazione Umanitaria “Noi con Loro” Onlus. Essa non ha fini di lucro, bensì persegue come obbiettivo l’organizzazione, l’accoglienza ed il soggiorno, nelle province di Novara e Vercelli, presso famiglie disponibili, di bambini provenienti dalle zone più colpite della Bielorussia.
L’obbiettivo è contribuire al miglioramento della loro salute psico-fisica attraverso il soggiorno di un mese nei nostri paesi.
Ancora oggi, in Bielorussia, gran parte del territorio è contaminato e lo sarà, purtroppo, ancora per tantissimi anni. Basti pensare, a titolo esemplificativo, che la superficie dei terreni agricoli che presentano un livello di contaminazione uguale o superiore a 1 curie per kmq. è di oltre 1,8 milioni di ettari.
L’ospitalità è la miglior cura, in quanto dopo un soggiorno di un mese in Italia, grazie alla permanenza in un ambiente non contaminato e ad un’alimentazione priva di radionuclidi, i bambini perdono dal 30% al 50% del cesio 137 assorbito, riducendo così la possibilità di ammalarsi di gravi patologie. Da uno studio dell’OMS si evince che la mortalità infantile per i bambini che non hanno la possibilità di usufruire dei soggiorni di risanamento all’estero è del 39,7%. Questo valore scende al 7,4% per coloro che invece ne possono usufruire.
Dal 1995 al 2010 l’Associazione ha ospitato 3.930 bambini bielorussi.
La “Noi con Loro” Onlus si occupa anche di progetti mirati; in questi anni sono stati organizzati convogli umanitari con beni di prima necessità destinati a istituti ed orfanotrofi; si è provveduto a portare a termine la ristrutturazione di un edificio scolastico; infine, a settembre 2010 abbiamo ospitato, presso il seminario vescovile di Novara, 25 bambini che vivono in orfanotrofi della regione di Brest.
E’ stata un’esperienza dal forte impatto emotivo: poter regalare a quei bambini, mai usciti prima dall’istituto in cui vivono, un periodo di serenità.
Questo progetto continuerà nel 2011, con l’ospitalità di un altro gruppo di bambini, ed è nostra speranza riuscire a darne continuità anche per gli anni a venire.
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